La Jupiler Pro League, massimo campionato di calcio belga, ha aperto i battenti sabato 28 agosto, rinascendo da quelle stesse ceneri nelle quali si era spento nello scorso mese di maggio. Dalla cervellotica bagarre dei playoff scudetto ne era uscito trionfante, colmo di gloria e foggiatosi del trentunesimo alloro della propria storia, il favorito Anderlecht.
Doveroso sottolineare che nelle stagioni del nuovo millennio la compagine color malva s’è accaparrata la posta ben sei volte, lasciando alle avversarie lo stesso numero di titoli (rispettivamente Genk nel 2002 e 2011, Club Brugge 2003 e 2005 e Standard Liegi 2008 e 2009) e facendo quindi additare questa competizione come una delle più scontate e monotone del Vecchio Continente. A far da contraltare le quasi 3 reti di media messe a segno a partita nelle precedenti stagioni (2.95 nella League 2011-12), un mercato mediamente dinamico e attivo e un sistema d’assegnazione del Titolo incentrato in buona parte sullo stato di forma nella fase Finale.
Qui a seguire una disamina sulle performance ed i risultati ottenuti dopo le prime tre giornate dai maggiori club del panorama calcistico nazionale.
Royal Sporting Club Anderlecht
Les Mauve et Blanc- favoritissimi anche per la stagione appena avviata- hanno bagnato il loro debutto con una prestazione incolore a Kortijk, guadagnando un esiguo punticino.
I rossi fiamminghi impongono alla compagine del neo-manager Den Brom il proprio gioco, basato essenzialmente sul ritmo e su una fase difensiva che predilige il raddoppio sistematico sugli avversari. Kortijk avanti nel punteggio grazie ad una realizzazione rocambolesca di Ervin Zukanovic e pareggio- dopo un penalty procurato e fallito da Mbokani- che giunge a 10’ dallo scadere grazie ad una spettacolare volée di Olivier Deschacht.
Niente di nuovo sotto il sole belga, nei due successivi match dello Sporting. Altrettante vittorie contro Beerschot e Cercle Brugge; rispettivamente per una e tre reti a zero.
Il primo confronto, esordio stagionale tra le mura amiche, ha visto prevalere le ruggini accumulate durante lo stop estivo. Fa eccezione la stupenda rete grazie alla quale i campioni di Belgio s’assicurano la sfida: doppio scambio all’altezza della tre-quarti campo avversaria tra Rubenilson dos Santos da Rocha(in arte Kanu) e l’ex Liverpool Jovanovic col secondo che forgia un pregevole lob a saltare di netto la retroguardia del Beerschot e giungere comodo per i piedi del brasiliano. Conclusione di volo e Stijnen battuto. Nella ripresa qualche tentativo da ambo le parti che non sortisce effetto alcuno. Da registrare un contropiede in superiorità numerica degli ospiti con Coulibaly che serve sottoporta il mediano Wuytens il quale, per impattare il pallone è costretto ad un tentativo scivolata che termina malamente sul fondo. Sul finire del match il solito Mbokani sfrutta un cross tagliente dalla sinistra di Kanu per procurarsi la seconda massima punizione in due gare. A presentarsi sul dischetto (e a sprecare il possibile raddoppio) questa volta è l’esterno Gillaume Gillet: palo pieno! Nessun’altra emozione degna di nota ed epilogo tutto sommato giusto.
Nel trasferta di Bruges, capitale delle Fiandre occidentali, il fortino eretto dai neroverdi padroni di casa è risultato efficace i soli tre minuti iniziali. Un contropiede fulmineo dei bianco-malva ben orchestrato da Odoi e finalizzato da pochi passi da Dieumerci Mbokani tarpa le ali alla resistenza della truppa di Peeters. La punta è in stato di grazia: pressa, recupera, serve ottimi palloni ai compagni, si lancia in progressione e soprattutto realizza una roboante tripletta. A metà della prima frazione la gara è già virtualmente chiusa con il numero 25 che riceve un puntale assist di Jovanovic ed è lesto nel depositare in rete il tap- in della conclusione in precedenza paratagli dall’estremo difensore. La squadra gira al meglio e sembra proprio aver trovato l’antico smalto. Il palleggio veloce, le azioni corali e i continui inserimenti di punte ed esterni creano una cospicua serie di palle goal che prima Gillet, poi De Sutter ed infine Jovanovic non concretizzano. Al 75’ arriva il terzo squillo per l’Anderlecht: Gillet fugge via sulla destra e serve smarcato il congolese che carezza il pallone col destro e scucchiaia sotto la traversa ed alle spalle di Verbist, suggellando una prestazione da encomio. Con sette punti in tre gare lo Sporting condivide il primato in classifica con Club Brugge e la sorpresa Zulte Waregem, confermando(almeno per ora) le rosee aspettative d’inizio stagione.
Club Brugge K. V.
Tutto facile nel debutto casalingo per i Neroblu al Jan Breydel Stadion contro la neopromossa Waalsand-Beveren, vincitrice degli scorsi playoff promozione.
La pratica-grazie soprattutto ad un ispiratissimo Rafaelov- viene archiviata in nemmeno 40 minuti: al 7’ è un rigore trasformato dall’israeliano ad aprire le marcature. L’esterno numero otto bissa una ventina di minuti più tardi, sfruttando un tocco di Akpala, accentrandosi e scoccando da fuori area una conclusione destinata a spegnersi in rete, sotto gli occhi di un’impotente retroguardia. La terza realizzazione è frutto di un intervento non pulitissimo dell’estremo difensore Clepkens sul pallone calciato da Thomas Meunier. Col risultato in cassaforte, piccola distrazione per il Club Brugge a due minuti dall’intervallo: i difensori lasciano non liberano l’aria dalla sfera indirizzata da posizione laterale da Ndabashinze e sulla quale s’avventa di piatto il carioca Alves da Silva Nieto che realizza il goal della bandiera. Nella ripresa nulla da segnalare, tranne la volontà del FCB di non infierire e l’incapacità degli ospiti di farsi sotto ulteriormente.
La prima trasferta stagionale, nella tana del neopromosso Charleroi, si è rivelata più ostica del previsto: la striminzita vittoria per una rete a zero ha però garantito alla squadra di Georges Leekens il primato della graduatoria. L’unico centro del match è arrivato dopo una ventina di minuti scarsi grazie ad una secca conclusione di Meunier, ispirata da un tocco di Akpala (per lui si tratta del terzo assist) a sbloccare una mischia nell’area avversaria. Dopo il vantaggio: lacrime, sangue e sudore, colpevole anche la cacciata dal campo di gioco dell’iberico Victor Vàzquez, successiva ad un confronto a muso duro col capitano de les Zebres Ederson. Charleroi che, forte del vantaggio numerico, crea parecchi grattacapi al reparto difensivo fiammingo, senza però trovare il probabilmente meritato pareggio. Viktor Bopp e Herbe Kage i più attivi per la causa bianconera, autori di una gara di spinta e coraggio. Il Club Brugge miete così un’altra vittima tra le neopromosse.
Nella gara successiva, un’altra trasferta, questa volta all’Achtern de Cazerne di Mechelen.
Più che un match, una vera e propria girandola d’emozioni e prodezze, il tutto condito da sei reti e con i due contendenti a dividersi i punti. Apre le danze Lior Rafaelov per il Club Bruges, capace di raccogliere una sponda di Larsen ed insaccare al volo dopo stop di petto. Impatta per i giallorossi il danese Enevoldsen al 34’ trovandosi il pallone a portata in successione ad un calcio piazzato. Avanti gli ospiti con quella che è probabilmente la perla della partita e di questo inizio stagione: lancio da oltre metà campo, doppio stop volante al limite dell’area del mai domo Rafaelov e servizio di testa sui piedi di Meunier. Stop controllo e destro. Esplodono i supporters giunti dalla Fiandre d’Occidente. Risponde subito il Mechelen, con una rapida controffensiva finalizzata positivamente da VanTricht. Inizia a ritmi alti pure la ripresa, con i neroblu in vantaggio per la terza volta. Ancora Rafaelov a beffare Renard con un sapiente cucchiaio, mettendo a segno un rigore da lui stesso procurato. Situazione favorevole che durà però poco più di un quarto d’ora: Alessandro Cordaro scende sulla destra e confeziona un pregevole traversone per la testa di De Petter. Il regista belga sale in cielo e indirizza la sfera a lambire la traversa interna. Il nuovo cambio di punteggio non soddisfa i due club. Si prova ancora a farsi del male, ma senza l’approvazione dei portieri che salvaguardano la parità.
Bruges quindi in vetta con sette punti e una volta in più la convinzione di essere il vero Anti-Anderlecht.
(*Continua nell'articolo successivo...)
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