martedì 25 settembre 2012
Jupiler Pro League / Giornata 8: Convincenti vittorie in testa; prosegue la marcia del Super-Beerschot!
Weekend di vero e proprio 'assestamento' nel massimo torneo belga.
Se una settimana fa le cenerentole avevano risposto agli assedi delle prime della classe, costringendole a prestazioni e risultati opachi, in questa ottava giornata di Pro League le favorite hanno riinnestato la marcia e lasciato le briciole alle avversarie, costringendole all'indecoroso ruolo di sparring-partner.
Di tutto rispetto il ruolino di marcia del Beerschot, capace di invertire la rotta dal quinto turno ed inanellare una striscia di successi ancora all'attivo.
Pesca a Waregem un'importante vittoria sul rettilineo finale l'Anderlecht, che prima di questa gara condivideva assieme all'Essevee la seconda piazza alle spalle del Club.
Per i ragazzi di van Den Brom una line-up più offensiva rispetto al buon pareggio di San Siro, con il prudente 4-4-1-1 nell'ordinario 4-4-2 con le ali a spingere e Kljestan e Kouyatè rimpiazzati da Jovanovic e De Sutter.
Partono forte però i padroni di casa, con Trajlosvki che sale in cielo all'8' di gioco e batte inesorabilmente Proto. Al millimetro il traversone di De Fauw.
Quasi una copia conforme la rete del pareggio bianco-malva alla mezz'ora, ma i protagonisti sono Jovanovic e il solito Mbokani.
Dopo le grandissime risposte sul finire di Proto prima su Thorgan Hazard e poi su Lendric e la rete annullata agli ospiti per netta posizione d'offside dell'attaccante congolese, gli ospiti passano con il piattone volante del neoentrato Iakovenko a sfruttare il servizio di Deschacht.
Una manciata di minuti e lo Zulte beneficia subito dell'inserimento di Jens Naessens per Delaplace cogliendo il pareggio proprio con il centrocampista solamente sessanta secondi più tardi della sua discesa sul rettangolo verde. Si tratta del suo secondo goal consecutivo: mai mossa tattica fu più redditizia.
86': il match è deciso dall'avventata uscita alta di Bossut che mal battezza il cross di un ritrovato Jovanovic. Per Tom De Sutter è una formalità depositare di testa a porta spalancata.
Successo dal peso specifico elevatissimo e vetta della classifica ancora stabile a quattro punti.
Sorrisi per Mario Beem nella rocambolesca trasferta a Charleroi.
Allo Stade du Pays nella prima frazione si evidenzia l'incredibile errore sotto porta di Gnoheré, incapace nel centrare il bersaglio su retropassaggio errato della difesa del Genk e la prematura uscita dal campo di Benji De Ceulaer per guai muscolari, rilevato da Plet.
Il secondo tempo è ben altra cosa ed in apertura Vossen timbra il cartellino con una zampata.
All'ultimo minuto prima del tempo di recupero, in piena 'zona cesarini', Bodibanga sembra regalare al pubblico di casa un insperato punto, grazia ad un incursione in area culminata con un maestoso destro a giro sotto il sette.
A rompere le uova nel paniere dei padroni di casa ci pensa Julien Gorius, con un inserimento di testa a tempo scaduto e salvare i suoi dal sesto pareggio in campionato e issalrli al terzo posto.
Importante successo di un più che mai poliglotta Gent (nove le lingue parlate in campo, col solo Ilombé di nazionalità belga) sullo Standard fuori giri delle ultime uscite.
La squadra di Sollied va sotto dopo una ventina di minuti, con un classico esempio di harakiri: sul cross teso di Ezequiel, è un 'blu' ad indirizzare la palla sul legno e Buyens non può esimersi dal gonfiae la rete da pochipassi.
Ci pensa la squadra di casa a restituire il favore con Van Damme ad insaccare nella propria porta il traversone di Contè.
46' ed Ezekiel decide di complicare definitivamente le cose ai suoi facendosi espellere per una sconsiderata gomitata ad un avversario.
I liegini, costretti all'inferiorità per un tempo intero, capitolano all'ora di gioco su conclusione deviata da Cesàr Arzo.
Lo Standard non avrà più la forza di reagire e lasciano i tre punti ai più cinici sfidanti. La compagine di
Jans esce così dalla zona Playoff.
Quarta vittoria consecutiva per gli Orsi di Anversa, capaci di imporsi questa volta su un ostico Kortrijk.
Sfida sbloccata al 10' dall'incornata dell'indisturbato Brilliant, a finalizzare la precisa punizione di Losada. L'argentino si conferma vero e proprio fulcro del gioco, dotato di ottima sensibilità e visione d'insieme.
La contesa prosegue piacevole e a ritmi discretamente alti ed al 60' viene livellata da Dejaeghere, servito a dovere da N'For.
Equilibrio protattosi sino al 75', momento in cui Losada si prende sulle spalle il Beerschot, innestando il turbo e procurandosi il rigore causa un intervento scomposto di Mulemo, il quale paga col secondo giallo.
E' proprio l'esterno ad incaricarsi della battuta e spiazzare Keet.
A mettere una volta per tutte la parola 'fine' al match è la seconda espulsione ai danni degli ospiti, questa volta comminata a Koussalouka.
Si piazza ai piedi dei Playoff il Mechelen, vittorioso con facilità su un disorientato Mons.
Superiorità territoriale concretizzata solo al 44' con il profondo diagonale di Destrome corretto in rete dal lesto Dialiba.
A chiudere un confronto senza particolari sussulti nè stravolgimenti le reti ancora di Dialiba (49') su forte conclusione a tu-per tu con il portiere ed Henkens di controbalzo (58').
Scoppiettante pari tra Lokeren e OH Leuven, in quella che forse, per occasioni e reti, è stata la sfida più esaltante della giornata.
Nonostante la totalità delle realizzazioni giunga nella ripresa, i primi 45' offrono svariate emozioni da ambo le parti principalmente con le iniziative di Patosi da una parte e Karuru dall'altra.
Pregevole il vantaggio del Lokeren, con Mokulu abile nel ricevere da Taravel e saltare con una finta il portiere prima di insaccare con nonchalance.
Coglie il pareggio Laemakers su mischia in area.
Spingono ancora de tricolores, non contenti del risultato, fino a venire premiati a 10' dalla fine: Milos Maric è bravissimo a recuperare un pallone in mischia, saltare con una finta di corpo l'uomo in scivolata e piazzare a lato del portiere.
Il meritato vantaggio (precedentemente l'estremo ospite aveva compiuto un paio di buoni interventi ed era stato salvato dal palo in un'occasione) non basta per i tre punti e a due minuti dal triplice fischio c'è il definitivo ritorno dell'OHL con Geraerts che supera bBrry con un colpo preso in prestito dal calcio a 5.
Punticino d'oro quello centrato all'ultimo respiro dal neo-promosso Waasland-Beveren sul suolo amico contro il Lierse e che permette di staccare di un'altra lunghezza il fanalino di coda Cercle.
Apre le marcature la massima punizione assegnata ai gialloneri dal Signor Loeman e puntualmente finalizzata da Ahmed Okka, il centrale difensivo garanzia nella specialità.
Il Waasland non molla e all'87' il solito Badash pone la ciliegina sulla partita dei compagni sfruttando una palla vagante in area e girandola in rete con prontezza e precisione.
Il Match della Giornata:
Club Brugge-Cercle Brugge
Al Jan Breydel và di scena una sfida dai molteplici significati, essendo ad un tempo l'ennesimo derby di Bruges e il classico testacoda.
Come da pronostico risultato mai in discussione e Club capace di riscattarsi pienamente dalla tremenda prestazione in Europa League, nella quale è stato rispedito in vallonia con quattro reti sul groppone da un Bordeaux che alla vigilia pareva non irresistibile.
Dopo due giri di lancette è già vantaggio Blauw-Zwart: l'iniziativa di Odjidja-Ofoe viene deviata dalla difesa direttamente sui piedi di Lestienne che firma la prima delle sue tre realizzazioni di giornata.
Per il Cercle è già partita di rincorsa e non avendo nulla più da difendere la reazione è immediata con le conclusioni di Iachtchouck e Uchebo.
Forcing premiato al 19' con la concessione da parte del direttore di gara di un generoso penalty.
Iachtchouck si presenta sul dischetto ma a coronare un inizio stagione disastroso per i suoi, si fa ipnotizzare da Jorgacevic, abile nello stare in piedi fino allo scoccare del tiro e intuire la direzione.
Per il piccolo Cercle la spinta propulsiva e il coraggio svanisce qui tutto di un colpo.
36': ne approfitta il Club chiudendo virtualmente la contesa con Bacca a depositare in rete la conclusione di Jorgensen, respinta da Coppens con l'ausilio del palo.
Seconda frazione e il divario si allarga ulteriormente con Lestienne che indistrubato giunge al limite dell'area e beffa l'estremo con un vellutato tocco sotto. Gioco-partita e incontro.
Il quarto centro arriva ancora per merito dell'esterno belga, che di sinistro finalizza facilmente una bella percussione del compagno Bacca.
I restanti trenta minuti sono pura accademia con l'attacco del Club a dare sfoggio delle proprie potenzialità.
Facile imposizione e vetta della classifica sempre più salda.
Giornata 8
Classifica
Club Brugge 20
Anderlecht 16
Genk; Gent 14
Beerschot; Zulte-Waregem 13
Mechelen; Lokeren; Kortrijk 11
Standard Liegi 10
Lierse 9
Mons; OH Leuven 8
Sporting Charleroi 7
Waasland-Beveren 6
Cercle Brugge 1
mercoledì 19 settembre 2012
Jupiler pro League / Giornata 7: Stentano le Grandi, si rifà sotto lo Zulte
Turno di campionato atipico quello che ha visto le sedici compagini impegnate nel disputare la settima giornata di Jupiler Pro League, succeduta al doppio impegno della nazionale belga in campo internazionale.
Se leggiamo poi 'atipico', come 'più unico che raro', non ci allontaniamo di molto dalla realtà delle cose: tra le pretendenti al titolo- costrette al pareggio- nessun performance sostanziosa, ad unica eccezione del successo esterno dello Zulte, che si rilancia così in chiave Playoff.
Difficoltà interpretabile come frutto della ruggine accumulatasi nelle gambe dei top player delle 'Grandi', chiamati a tener alto il nome delle proprie nazionali o tenuti a riposo nel week-end in vista delle coppe europee.
Tre punti letteralmente gettati al vento nella tana del Lierse per la truppa di Van Den Brom. L'inseguitrice più agguerrita del Club Brugge pecca forse di presunzione lasciando a riposo il gioiellino Mbokani, optando per una formazione leggermente più coperta rispetto al solito undici con il solo Milan Jovanovic nel reparto offensivo con Iakovenko e Mssimo Bruno a supporto.
Vantaggio bianco-malva al 12': Deschacht confenziona un assist scucchiaiando pregevolmente il pallone per Kanu che, bravo a non sprecare la felice intuizione, realizza di piatto.
A punire le svariate occasioni mal sfruttate dagli ospiti (su tutte il tocco troppo morbido e senza precisione di Jovanovic a tu-per-tu con l'estremo difensore e la traversa su sassata di Iakovenko) e a dar ragione all'antico paradosso calcistico che vede soccombere chi troppo sperpera, giunge puntuale la bellissima rete di Menga, abile nel superare Deschacht e ad incrociare alla destra di Proto.
Quarto pareggio stagionale per i campioni in carica e tanti rimpianti.
Succede tutto nei primi 15 minuti di gara tra Genk e il piccolo Waasland-Beveren.
Avanti i padroni di casa con un ispirato Josep-Monrose il quale indirizza verso la porta avversaria un sinistro velenoso che Clepkens è incapace a bloccare: la sfera giunge sui piedi di Vossen che la deposita in rete con un vellutato tocco sotto. E' il ritorno al goal per la giovane punta, obiettivo di parecchi club europei.
Impatta a sorpresa l'incontro l'israeiano Shash (12') finalizzando sottoporta un calcio d'angolo battuto in modo teso ed evidenziando i limiti difensivi dei Blu.
Dal goal in poi i padroni di casa proveranno più volte a sfondare il fortino ospite ma sarà un redivivo Clepkens, a farsi ampiamente perdonare l'errore in apertura di match, l'eroe di giornata impedendo ai vari Buffe, Gorius, Monrose e Vossen di capitalizzare il dominio.
Per Mario Beem quarto posto e umore dolceamaro: se i suoi sono ancora imbattuti, hanno avuto la meglio sugli avversari in sole due occasioni!
Sfrutta nel migliore dei modi il rallentamento di tutte le concorrenti nelle zone alte della classifica lo Zulte, sbancando il Den Dreef con il minimo sforzo.
Buona prova comunque dell'OH Leuven che, dopo aver spaventato l'Essevee principalmente con Ibou (anche un goal annullato per lui), vede svanire il punto conquistato a 5' dalla fine.
Una prolungata sortita dei rosso-verdi viene conclusa positivamente da Naessens, che sbroglia la matassa con un destro di prima intenzione a battere Bailly.
Da segnalare la grandissima prestazione di Thorgan Hazard, fratello del più celebre Eden, ma ugualmente estroso: colpi di tacco e giocate in punta di fioretto per il fantasista belga.
Spreca invece un'importante chance per balzare al secondo posto solitario il Gent di Trond Sollied, beffato tra le mura amiche da un Mechelen finalmente in palla.
I Bufali stentano a trovare la quadratura del cerchio e per tutta la prima frazione impegnano Pacovski in maniera piuttosto velleitaria.
Si scrollano di dosso malumori e interrogativi gli ospiti, che passano al 44' con la zuccata perentoria di destorme su traversone di Antonio Ghomsi.
Il secondo tempo è proprietà unicamente dei giallorossi, bravi ad incrementare il loro ascendente sulla partita e trovare il raddoppio con la fuga solitaria di Cordaro(69').
Il triplice fischio arriva a concludere quella che probabilmente è la prestazione peggiore di questo iniizo campionato per i Blu fiamminghi.
Va di scena al Charles Tondreau un derby vallone che ci riconcilia, dopo parecchie sfide avare d'emozioni alla, con la spettacolare routine del calcio belga: 5 reti e leadership continuamente in discussione.
Al pezzo di bravura di Kage (dribbling di suola ed interno destro a girare) risponde Van Imschoot con un gran destro a fil di palo da fuori area.
Al 9' arriva il secondo vantaggio ospite con un altra giocata magistrale di Kage, questa volta a servire Gnohéré che aggira con un'unica finta il proprio marcatore ed il portiere e timbra il cartellino.
Solo una manciata di minuti e Badibanga regala il margine al Charleroi: destro da fuori di prima intenzione respinto malalmente da Werner.
Riapre parzialmente la contesa Jarju lesto a calciare in rete un pallone vagante successivamente ad un calcio piazzato. Sarà però un fuoco di paglia, spento e soffocato dalla cacciata di Franquart per un brutto intervento sul mai domo Badibanga.
Prosegue senza posa la crisi nera in cui verte il Cercle, superato al Jay Bryedel da un corsaro Lokeren.
Il punto alla prima di campionato col Genk è tutto ciò che i neroverdi hanno avuto la capacità di raccogliere nel loro fin qui disastroso cammino.
Decide la contesa l'imperioso colpo di testa di Peersons ad inizio ripresa, ineccepibile nell'impatto e nella scelta di tempo.
Risultato giusto per un Lokeren i cui unici rischi sono dipesi da azioni di contropiede, generate nel tentativo di raddoppiare.
Il posticipo di domeniuca tra Beerschot e Standard Liegi ha regalato agli appassionati l'ennesima serata di grande spettacolo.
L'iniziale supremazia dei liegini non viene convertita positivamente e i primi a passare sono gli orsi di Anversa: sulla traversa colpita da Losada su punizione fa la voce grossa imponendosi fisicamente Coulibaly e realizzando con un appoggio di testa.
La ripresa inizia sulla falsariga della prima frazione con gli attacchi dello Standard.
L'intraprendenza è questa volta premiata ed è così che Ezekiel (50') può toccare dolcemente in rete l'assist di Buyens.
Dieci minuti più tardi la squadra di Jans usufruisce di un penalty per uscita avventata di Stijnen: Nacho Gonzalez è freddo sigla il 2-1.
Affatto scosso dal pronto uno-due degli ospiti, il Beerschot reagisce con veemenza e ribalta definitvamente il risultato prima con una rete di rapina di Mununga, poi con la volèe del man of the match Coulibaly a pochi giri d'orologio dal termine delle ostilità.
Il Match della Giornata:
Kortrijk-Club Brugge
La capolista Club Brugge impegnata nell'insidiosa visita alle 'V biancorosse' del Kortrijk, stenta e divide punti e reti.
Apre la contesa a 5' dal via Ervin Zukanovic, con un calibrato calcio da fermo che non permette repliche all'estremo NeroBlu. Immediata e vibrante la rezione ospite, con la traversa colpita da De Meunier su servizio dalla destra di Hoefkens: per l'ala belga si sarebbe trattato del quinto centro stagionale e del momentaneo primato sotto la voce 'cannonieri'.
A metà della prima frazione ancora un'opportunità per gli uomini di Leekens con una punizione a due a pochi metri dalla porta: solo barriera.
Alla ripresa delle ostilità, le occasioni si moltiplicano e il Brugge reclama subito un giusto penalty con Carlos Bacca sgambettato in area.
Il ritmo è elevato e le trame offensive deliziano i presenti al Guldensporenstadion, ma a beneficiarne sono unicamente gli ospiti che pescano il pari al 63' grazie alla zampata dello stesso Bacca su chirurgico lancio di Vasquez (per il clombiano è la quinta realizzazione).
Al 61' l'avvicendamento del centrale difensivo Donk per il fantasista Refaelov con il conseguente cambio di modulo è un chiaro intento di rompere gli indugi e imprimere una svolta all'equilibrata sfida.
Appena sei minuti e s'intuisce come la sorte in questa giornata abbia voltato le spalle alle scelte di Mister Leekens: proprio l'israeliano, a seguito di una elegante dribbling si accascia a terra, con espressione dolorante e una mano agli adduttori: per lui intervento del medico e successiva uscita dal campo.
L'episodio funge da tegola colpisce per le speranze di vittoria Blue-Swartz, i quali creeranno ancora qualche sortita ma senza la lucidità necessaria.
Chiude la possibilità di modificare il tabellino un intervento di Jorgacevic su che s'allunga bene e devia in angolo una conclusione a lunga gittata di Martin.
Dando uno sguardo anche ai non esaltanti risultati degli avversari, è un punto da considerarsi positivo per entrambe le compagini.
Giornata 7
Classifica
Club Brugge 17
Anderlecht; Zulte-Waregem 13
Genk; Gent; Kortrijk 11
Standard Liegi; Lokereen; Beerschot 10
Mons; Lierse; Mechelen 8
OH Leuven; Sporting Charleroi 7
Waasalnd-Beveren 5
Cercle Brugge 1
lunedì 17 settembre 2012
World Cup Qualifiers: Facile con il Galles, pari e patta con i croati
In un Gruppo A dove le contendenti- data la probabile assenza di una compagine schiacciasassi- lotteranno all'arma bianca in ciascun match sudandosi ogni singolo punto conquistato, il ritrovarsi a quattro consiste in un punto di partenza non certo deprecabile.
Galles-Belgio
La prima uscita in quel di Cardiff, gara che portava con sè un consistente numero di interrogativi (come reagirà alla pressione una così giovane amalgama di talento? sotto alla nuova guida sarà finalmente giunta alla maturazione definitiva? sono solo alcuni esempi), ha fornito alcune importante indicazioni al selezionatore Marc Wilmots e l'intera posta alla causa dei Deuvels Rouge.
Con ancora nella mente la sfavillante (ed in parte inaspettata) performance contro i cugini olandesi, vi era la mortifera possibilità che l'undici sottovalusse l'impegno e scendesse sul rettangolo verde con la sicumera di chi sente già vincente oltre che favorito.
Rischio fortunatamente scongiurato da un'attenta prova, grazie alla quale, per la verità anche sulla scia di alcune decisioni arbitrali 'generose', ha permesso di archiviare la pratica con un lineare due a zero.
Line-up equilibrata in ogni reparto e piuttosto prudente, con il solo Mirallas ad agire come attaccante puro: nelle vicinanze del neo-acquisto dell'Everton il gioiello Hazard.
Da notare l'adattamento del bianco-malva Gillaume Gillet nell'atipico ruolo di terzino destro(si renderà protagonista durante i '90 minuti).
Inizialmente parcheggiati in panchina le promesse Romelu Lukaku e Benteke, col secondo fresco di marcatura agli oranges.
Lasciati invece a casa, rispettivamente Cagliari e Genk, due pedine a mio avviso destinate ad affermarsi definitivamente nello scacchiere dei rossi: il mediano Radja Nainggolan e la punta Vossen.
Sfortunatamente per gli oltre ventimila fedelissimi giunti al Dinas Caerdydd(trasposizione gallese di Cardiff City) Stadium, le speranze di qualificazione non poggiano su piedi milionari come nel caso degli avversari, e l'oneroso testimone lasciato da Giggs può essere raccolto dignitosamente solamente da Bale o Ramsey, gli unici a vestire prestigiose casacche durante la stagione.
Se alla marcata differenza di potenziale aggiungiamo le defezioni di alcuni Dragoni, si comprende facilmente come per coach Coleman l'auspicio di terminare l'esordio con almeno un punto sarebbe stata un'ipotesi quantomeno fantasiosa.
La retroguardia gallese copre decentemente durante la prima frazione, concedendo ai rivali soltanto un predominio sostanzioso ma pressochè sterile.
Al 26' l'episodio che sconvolge piani tattici ed equilibri: Fellaini nella mediana serve Gillet, il quale anticipa di un soffio la scivolata del centrale Collins. Dallo scontro dei due, il direttore di gara estrapola una dubbia decisione, spedendo sotto la doccia il gallese.
E' il bivio del match, dopo il quale non ci sarà più partita: possesso palla e attacchi unilaterali, con due sortite nell'arco di pochi minuti sciupate dall'attivo Mertens.
A pochi giri di lancetta dall'intervallo, l'undici ospite rompe gli indugi con una zuccata vincente del capitano Vincent Kompany su angolo proprio dell'esterno del PSV.
Rilevato Mirallas, autore di 45 minuti leggermente scialbi, per Lukaku; altrao cap per il Godot del calcio belga.
I tentativi gallesi, misurabili col contagocce, trovano poca fortuna, con un Courtois attento a non far entrare in gara gli avanti dei Dragoni. Il computo finale delle conclusioni reciterà solo due sotto la voce 'Galles' contro i sedici degli ospiti.
Chiude il conto a sette dalla fine, e a partita già virtualmente consegnata agli archivi, il missile terra-aria di Vertonghen da calcio piazzato, con Myhill che può solamente limitarsi a raccogliere il pallone terminatogli alle spalle.
Vittoria 'scolastica' senza nessun patema, ma per Wilmots e i suoi si dovrà attendere qualche confornto più probante prima di esprimere giudizi definitivi.
Galles (4-4-2) - Myhill; Matthews, Blake, J Collins (Espulso 26'), Gunter; Edwards (King 80′), Williams, Ramsey, Bale; Morison (Vokes 72′), Church (Robson-Kanu 72′).
Belgio (4-4-2) - Courtois, Gillet, Kompany, Vermaelen, Vertonghen, Witsel, Fellaini, Dembele (De Bruyne 61′), Mertens, Hazard, Mirallas (Lukaku 45′)
Arbitro:
Belgio-Croazia
Martedì 11 settembre, data rimasta tristemente nella storia mondiale per eventi extra-calcistici, al Roi Baudouin è giunta la Croazia, in quel che è probabilmente il match clou del Gruppo A.
Compagine di tutt'altro spessore rispetto ai vogliosi ma modesti gallesi regolati facilmente a domicilio: l'aver giocato quasi alla pari di Italia e Spagna (poi finaliste della competizione) nella fase elminatoria di Euro 2012 e un nono posto attuale nel ranking mondiale sono credenziali che ammantano di grande credibilità l''undici di Stimac.
Sul versante casalingo alcune variazioni in formazione, con Dufour al posto di un affaticato Fellaini e Bentekè a far coppia con Hazard. Ennesima semi-bocciatura per Lukaku.
Nonostante le grandi aspettative di una nazione intera, bramosa di un ritorno dei Duivels nel calcio che conta di cui non v'è traccia da un decennio, la partenza è desolante.
Al termine di 5' confusionari, Jelavic scende disturbato sulla destra e quasi invitato dalla blanda marcatura di Vertonghen serve un pallone al centro dell'area sul quale capitan Kompany arriva a fatica: sulla sfera ancora viva s'avventa deciso Perisic a realizzare freddamente.
Per il mediano del Dortmund si tratta del primo centro in queste gare di qualificazione.
Chi a questo punto prevedesse un riversarsi dei padroni di casa nella metacampo avversaria con occasioni da gol a catinelle, probabilmente dovrebbe volgere lo sguardo e dedicare la propria attenzione a qualche altra sfida europea.
La reazione belga è tiepida e senza sussulti vincenti.
Un Bentekè sottotono alleggerisce il compito della retroguardia croata in un paio d'occasioni, optando per soluzioni cervellotiche ed improduttive.
Facile che la pressione d'un match già così decisivo l'abbia sovrastato, sottraendogli stilla a stilla tutta la freschezza dell'età.
Buona la spinta di un mai domo Vertonghen e vivace prova di Maertens, l'uomo-squadra in queste prime uscite.
A primo tempo ormai scaduto e ancora da calcio d'angolo, i ragazzi di casa trovano l'insperato pari: Gillaume Gillet, ricordandosi dei suoi trascorsi da attaccante in gioventù, raccoglie la traiettoria profonda e da circa una trentina di metri batte Pletikosa, regalando un'emozione ai 40.000 paganti.
Il fulmine a ciel sereno scaturito dal suo destro è la prima rete con la maglia della nazionale per l'esterno dell'Anderlecht ma per i suoi rappresenterà poco più di un faro nella nebbia.
La seconda frazione sarà dominata dall'equilibrio, pressochè nulle le sortite nelle aree: troppo è il timore di prestare il fianco al contropiede avversario.
Degne di nota una pronta uscita, a confermare anche d'essere il miglior estremo under-23 in circolazione, di un fino ad allora inattivo Courtois e l'inzuccata a pochi istanti dalla triplice fischio terminata malamente sul fondo di Domagoj Vida.
Un pareggio tutto sommato giusto, a sancire una contesa poco spettacolare ma d'altissimo livello sul piano della tenacia.
Risulteranno probabilmente decisiva la trasferta in Serbia ad Ottobre, dove si inizieranno a delineare i valori di questo impronosticabile gruppo A.
Belgio (4-1-4-1)- Courtois, Gillet, Kompany (c), Vermaelen, Vertonghen, Defour (Fellaini 67′), Witsel, Dembele (De Bruyne 72′), Mertens (Mirallas 81′), Hazard, Benteke
Croazia (4-4-2) - Pletikosa, Vida, Schildenfeld, Simunic, Strinic, Srna (c), Modric, Radosevic (Vukojevic 78′), Perisic , Jelavic (Olic 59′), Mandzukic (Kalinic 88′)
Arbitro: Alberto Undiano Mallenco (ESP)
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Wold Cup
venerdì 7 settembre 2012
Sorteggio Coppe: Mission possible!
Urne monegasche dalla doppia faccia, quelle da cui hanno visto la luce i gironi validi per le coppe europee nella stagione in corso.
Per le tre compagini belghe impegnate nelle competizioni, rispettivamente Anderlecht in Champions League e Club Brugge e Genk in Europa League(la ormai defunta Uefa Cup), i sorteggi di primo acchito hanno interposto sulla strada per i secondi turni, avversarie complessivamente di buon livello che sarà cosa buona e giusta non sottovalutare.Anderlecht (Gruppo C - Milan; Zenit San Pietroburgo; Malaga)
Per la squadra di Van den Brom, inserita nella terza fascia di partecipanti, si tratta di un gruppo di livello medio: se è andata paradossalmente bene per quanto riguarda la 'grande' del girone, una quarta scelta che metterà di fronte i campioni nazionali con gli spagnoli del Malaga non può che privare di sonni tranquilli gli aficionados in quel di Bruxelles.
MILAN
Formazione tipo: 4-3-1-2 - All. Allegri
Abbiati
Abate Mexes Bonera Antonini
Nocerino Montolivo De Jong
Boateng
Pazzini Robinho
Emblema dello stato attuale in cui verte il calcio italiano, i rossoneri s'apprestano a vivere una delle stagioni più dure della loro recente storia, 'di transizione' come si direbbe tra esperti. Cedute al Paris Saint-Germain, neo-colossi del mercato, le due colonne portanti della rosa Ibrahimovic e Tiago Silva e salutati nell'ormai lontano giugno senatori del calibro di Nesta, Seedorf e Gattuso, il 'club più titolato al Mondo' vive una fase di apparente decadenza.
I ricambi non sembrano essere all'altezza di un Top club europeo ed è risaputo che un organico dai meccanismi non oliati alla perfezione nella coppa di maggior prestigio ha il più delle volte vita breve: proprio facendo leva sul clima di mestizia che aleggia su via Turati lo Sporting può sperare di guadagnare qualche punto contro gli italiani.
L'obbiettivo per migliorare la doppia sconfitta (4-1 e 0-1) subita nell'edizione 2006/07 da parte di un Milan che poi vinse la finale ad Atene è impostare la gara sulle azioni di controgioco, sfruttando la rapidità di Mbokani, Kanu e Jovanovic e, appena possibile, nella verticalizzazione immediata.
Per l'undici di Bruxelles sarà fondamentale puntare forte sul pressing (con eventuali raddoppi ) nella zona mediana del campo e 'fare ingorgo': l'atteggiamento attendista, leggermente 'da provinciale', sposterà il pallino del gioco dalla parte dei milanisti, facendo loro interpetare la parte della grande squadra a livello europeo, ruolo di per il quale a mio avviso non dispongono più nè del talento nè della mentalità.
Detto ciò, data la difficoltà nel far risultato alla Scala del Calcio e le tonnellate d'esperienza internazionale di cui dispone l'avversario, si firmerebbe seduta stante per due pareggi.
ZENIT
Formazione tipo: 4-1-4-1 - All. Spalletti
Malafeev
Anyukov Lukovic Lubocan Criscito
Denisov
Bystrov Witsel Shirokov Fayzulin
HulkDove non arrivano City e Psg, ecco lo Zenith: Martedì 4 settembre, pare una normale giornata di fine estate quella che và consumandosi tra un tuffo in mare e il rimpianto per il campione agognato non giunto nella propria squadra, tra l'ultimo bacio del sole e una sgambata appresso ad un pallone, quando gli emissari russi entrano direttamente negli annali.
'Dalla Russia alla Storia', un titolo già degno come remake di una celebre pellicola con un'ancor più celebre spia per protagonista. Recatisi in Portogallo con 95 Milioni di euro sull'unghia, hanno privato Porto e Benfica dei loro astri più splendenti: Givanildo Vieira de Souza, per il pubblico semplicemente Hulk e Axel Witsel.
Il primo, moloch verdeoro dai novanta chili e spalla di Radamel Falcao nel magico duo che fece le fortune di Vilas Boas ha alleggerito le casse del club russo di ben(secondo le recenti indiscrezioni) 55 milioni di euro, entrando nella top 10 degli acquisti più onerosi di sempre e scalzando gente come Sheva, Buffon o Crespo.
Per il secondo, il ventitrènne centrocampista belga, il Benfica s'è 'accontentato' di cucuzze, con i quali potrà consolarsi della perdita.
Grazie a queste fresche 'zampate', Luciano Spalletti può contare su un organico di tutto rispetto- probabilmente tra i primi dieci in Europa- che presenta una sapiente miscela di esperienza ed esuberanza fisica, sicuro dell'assoluta fiducia dei suoi ragazzi (campioni in Russian Premier League nelle ultime due stagioni).
Su come potranno convivere i nuovi ed onerosi innesti con la 'vecchia guardia' sarà il campo a suggerirlo e la capacità nella gestione dello spogliatoio del tecnico toscano sarà l'ago della bilancia tra la stagione deludente e l'auspicato salto di qualità.
Se la chimica di squadra dovesse arrivare in tempi brevi e modi soddisfacenti, i sovietici potranno dire la loro nella corsa al primo posto del gruppo C.
MALAGA
Formazione tipo: 4-2-3-1 - All. Pellegrini
Caballero
Gamez Demichelis Weligton Monreal
Camacho Toulalan
Joaquin Isco Eliseu
F. Olinga
Gli spagnoli rappresentano la vera incognita del girone: trascinati in Coppa grazie all'abbienza delle casse societarie, rimpinguate dall'arrivo alla presidenza dell'ennesimo scheicco impronunciabile, sembrano giunti ora ad un crocevia.
Pare che Abdullah bin Nasser bin Abdullah Al Ahmed Al Thani (che abbrevierò in Al)- come molti suoi colleghi croce e delizia del business pallonaro- si sia già stufato di compravendere giocatori come fossero pedine e voglia uscire preventivamente da questo Risiko umano, lasciando il Malaga in balia del suo tribolato destino.
Per fare una desamina definitiva sulle possibilità di aprodare al secondo turno degli uomini di Pellegrini, bisognerà capire fino a che punto l'organico verrà smantellato (si registra già la cessione di Enzino Maresca alla Sampdoria) e come la società reagirà sul campo alla perdita dei pezzi.
Basandoci però sul presente, gli andalusi presentano un discreto undici di partenza, un reparto difensivo attento che poco concede agli avversari (Nacho Monreal e Demichielis le sicurezze) e buone alternative davanti, con Joaquin ed Eliseu a creare scompiglio sulle fasce. La punta titolare dovrebbe essere la giovane sorpresa Fabrice Olinga, ma attenzione al conejo Saviola, neo-acquisto e veterano nelle coppe europee.
Europa League
Club Brugge (Gruppo D - Bordeaux; Newcastle; Maritimo)
Discorso sorteggio assimilabile parzialmente a quanto detto riguardo all'Anderlecht, con una 'testa di serie' tutto sommato giocabile ma terze e quarte concorrenti rispettabili ed agguerrite. Tenendo conto
della seconda fascia in cui avevano il privilegio di trovarsi i Blue-Swartz, non si può certo sorridere leggendo, accoppiati ai fiamminghi, nomi come Newcastle United e Maritimo. A discapito del ranking piuttosto basso (l'Europa che conta non li vede partecipare dal 2003) gli inglesi paiono i veri favoriti del pot D. I Magpies possono contare sull'esperienza di nazionali ormai affermati come Coloccini, Cabaye, Cheik Tiotè e Jonas Guiterrez e sull'estro della stella Ben Arfa, corteggiata dall'Europa intera ma rimasta a brillare al St. James Park.
In avanti sfoggiano la rivelazione della passata Premier League, Papis Djemba Cissè, con le sue 13 realizzazioni nel solo girone di ritorno e l'ottimo Demba Ba, compagno di reparto anche con la maglia del Senegal. I Girondini paiono invece leggermente meno minacciosi di quanto fossero un paio di stagioni or sono- periodo in cui s'imposero in Ligue 1 e godevano delle prestazioni di Alou Diarra, Gourcouff, Chamakh poi ceduti per esigenze di mercato- ma rimangono in ciascun ruolo una compagine completa e con buone chanche di giocarsi al meglio le proprie carte a disposizione.
Carrasso, Obraniak, Plasil e Diabaté gli elementi a formare la spina dorsale dei francesi, che a mio avviso partono con le stesse possibilità di passaggio dei cugini belgi.
Il club di Madeira parte con gli sfavori del pronostico e l'inserimento ad un gruppo non semplice: starà nella capacità di sorprendere dei lusitani la chiave di volta della campagna europea.
A scoraggiare i betters a scommettere sui ragazzi di Pedro Martins, l'esperienza internazionale pressochè inesistente ed un gruppo i cui atleti godono di una discreta notorietà unicamente in patria anche se la crescita esponenziale del calcio locale, correlata ad un filotto di eccellenti risultati collezionati recentemente, suggerirebbe di puntare qualche euro sulla causa portoghese.
Genk (Gruppo G - Sporting Lisbona; Basilea; Videoton)
Ha potuto tirare un sospiro di sollievo Mario Been, nel momento in cui ha conosciuto il futuro prossimo dei suoi.
Nonostante fosse inserito nel terzo pot e destinato ad un sorteggio proibitivo, le avversarie designate dalla sorte lasciano aperte le speranze di qualificazione.
Vero è che la favorita al primo posto del raggruppamento è lo stesso Sporting Lisbona giunto nella passata edizione ad un soffio dalla finale di Bucarest e che può ancora contare su atleti di prim'ordine come il bomber Van Wolfswinkel, il centrale olandese Buolahrouz, e una mediana d'elitè con Gelson Fernandez, Izmailov e Diego Capel, quindi pare automatico lottare per la seconda piazza.
L'ostacolo nel percorso belga dovrebbe esser rappresentato dai campioni svizzeri del Basilea, la compagine elvetica con più tradizione fuori dai confini.
L'esperto duo d'attacco Streller-Frei assicura una discreta spinta offensiva, anche se i rossocrociati, eliminati nello spareggio-Champions dal meno accreditato Cluj, sembrano avere qualcosa in meno delle annate precedenti: quasi impensabile che gli uomini di Vogel bissino i risultati dello scorso anno, in cui riuscirono nell'impresa di estromettere dalla massima competizione continentale addirittura il Manchester United.
Quella con il Videoton sarà invece per il Club Brugge una sfida inedita, nella quale parte però con i favori del pronostico per tradizione e valori sul campo.
Confronto percepito anche come chanche per vendicare l'eliminazione dei compatrioti del Gent da parte degli stessi ungheresi.
Quando si dice l'ironia del destino: per Been & co si tratta della seconda società magiara sulla propria strada dopo il Debrecen, facilmente superato nel doppio confronto del terzo turno (7-1 l'aggregate).
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lunedì 3 settembre 2012
Jupiler Pro League / Giornata 6: Il Club consolida il primato, stentano le inseguitrici
Fine settimana caratterizzato da numerosi imprevisti e stravolgimenti quello della sesta giornata, i quali hanno probabilmente contribuito a far saltare il banco ai bookmaker locali, modificando percettibilmente le credenziali di alcuni club rispetto alle aspettative d'inizio agosto.
Stop casalingo per i campioni bianco-malva, fermati da un più che mai agguerrito Racing Genk ispirato dall'inedito tandem Joseph-Monrose-De Ceular e costretti ad una doppia rimonta.
Discorso a parte, ma all'ordine del giorno in questo periodo, quello riguardante la razzia di talenti belgi da parte dei falchi del mercato internazionale: dato anche il riconoscimento a livello globale dei vivai nazionali come vere e proprie fucine di talenti (si veda Hazard, De Bruyne e Lukaku, solo per citarne alcuni), si può facilmente comprendere dove gli emissari dei top club europei hanno puntato i radar nella torrida estate ormai giunta all'epilogo.
Quando poi le sirene di Chelsea, o altri importanti esponenti albionici incominciano a risuonare senza posa, seducendo con il loro canto mellifluo, per il campioncino in erba passare dal sogno di mezza estate alla plasibile ipotesi (e relativo desiderio) di cessione è un attimo.
Così è capitato al classe '90 Bentekè, transitato dal Racing Genk(nel cui settore giovanile è cresciuto) all'industriale Birmingham, sponda Villans per una cifra che s'aggira attorno ai 7 milioni di sterline.
Poco importa che la cessione sia la più redditizia nella storia della società vallone e che in seguito alla partenza sia arrivato l'ottimo Benjamin De Ceuelar, l'attitudine del tutto nuova a pescare nella Jupiler League, è leggibile ai soliti due lati della medaglia: se da una parte l'esperienza formativa in campionati più blasonati e le cui squadre possono vantare di infrastrutture migliori, maggiori capacità organizzative, gioca a favore della nazionale che può così disporre di campioni già abituati alla pressione delle gare 'che contano'; dall'altro lato ne risentono increibilmente le società calcistiche belghe, depauperate man mano dei loro pezzi pregiati e la massima serie, sempre più campionato-satellite dell'elite europea.
Tornando alla Pro Ligue, prosegue invece la marcia solitaria del Club Brugge, impostosi al Jan Breydel con un roboante 4-2 sull'ambizioso Standard Liegi: ancora sugli scudi il trio Refaelov-Tchitè-Bacca che, in nome della chimica di gioco, realizzano la totalità delle reti Blau-Zwartz.
Per lo Standard, alla seconda debaclè stagionale, da segnalare il terzo centro di Gonzalez.
Non è per nulla pesato l'impegno infrasettimanale di Europa League, il ritorno del turno playoff contro gli ungheresi del Debrecen, regolati già nella prima sfida con tre reti a domicilio. Gli uomini di George Leekens, insolitamente allergico al turn-over, hanno impartito una dura lezione di calcio anche giovedì- gonfiando la rete per ben quattro volte(per un computo totale di 7-1)- vendicando in parte anche i compatroti del Gent, estromessi la settimana scorsa da un'altra squadra magiara, il Videoton.
In questa giornata di scontri al vertice, basta impattare a Charleroi ai Bufali di Trond Sollied per issarsi ad un solitario terzo posto. I Blue, delusi per un punto che molto somiglia ad un'occasione gettata alle ortiche per allontanarsi dalle dirette concorrenti, si portano in vantaggio grazie alla fronte di Ibrahima Conte, puntuale sul cross di Remacle ad inizio ripresa.
Appiana la contesa il centrale difensivo Bojovic, alla sua seconda segnatura consecutiva e regala ai suoi un prezioso punto.
La vera sopresa si consuma però al Regenboog di Waregem, che vede l'Esseeve travolto da quattro reti dai Dragoni, prima di svegliarsi e portare la gara su un meno pesante 2-4.
Per Berrier e compagni, sconfitti nelle ultime due uscite, sembra essersi già esaurito l'entusiasmo iniziale.
Mattatore della gara per la convincente macchina da gol Mons (il team di Enzino Scifo vanta il secondo attacco in condivisione col più quotato Standard, a quota 14) è il camerunense Nong.
Ad aprire cronologicamente la giornata è il match tra Mechelen e Beerschot. Quello di cui si stanno rendendo protagonisti i giallorossi, di cui l'obiettivo agognato è un sesto posto con annesso Play-off, è un desolante inizio di campionato e la sconfitta interna con gli Orsi di Anversa non aiuta certo a rendere la situazione meno amara.
La doppia punizione (Ojo, Losada) con cui vengono superati tra le mura amiche li piazza ad un passo dai Relegation Playoff e assicura loro un paio di settimane burrascose: che capitombolo!
Vola nelle zone alte il sorprendente Kortrijk, portando a casa il massimo risultato grazie ad un'eccellente prova della capacità balistica di Zukanovic (58'): destro al volo da punizione a due in area e Lokeren contato lungo.
Waasland-Beveren e Cercle si sono dati battaglia nella sfida tra le due cenerentole della Pro league: ultimo posto condiviso e molta bramosia di punti.
E' la seconda squadra di Brugge a farne le spese e candidarsi prepotentemente per il poco ambito titolo di favorita per la retrocessione.
Certo è che i quasi tre goal subiti a partita non aiutano certo un undici tutto sommato decente, valido più del misero punto guadagnato nelle prime sei occasioni.
Detto questo, esulta il Frethiel Stadion con Badash in contropiede e la punizione d'ottima fattura allo scadere del subentrato Ladriére.
Si dividono infine risultato e posta in gioco Lierse e OH Leuven: avanti i gialloneri con Hazurov che in scivolata accompagna in rete un traversone rasosuolo di Yasser.
Dopo aver sbagliato l'impossibile e non aver sfruttato le buone occasioni per chiudere la gara, una su tutte con Menga lanciato solo in contropiede a scucchiaiare di pochi centimetri sopra la traversa, i padroni di casa pagano l'imprecisione all'ultimo istante: lancia De Roeck alla disperata e Pouga si eleva e anticipa quanto basta Sels in uscita per l'1-1 finale.
Il Match di giornata
Anderlecht-Genk
Torna a schierare il miglior undici Van Den Brom, obbligato a tenere il passo di un Club Brugge che non sembra intenzionato a perdere un colpo.
Se il mercoledì di Coppa può farsi sentire nelle gambe dei campioni, ad attenuare l'acido lattico è proprio il fausto esito: assoluto dominio in ogni zona del campo, maggior possesso palla, buon palleggio e due reti finemente costruite (Mbokani, Iakovenko) a ribaltare quell'1-2 che aveva messo i ciprioti del Limassol in condizione di giocare per il pareggio.
Al Costant Vanden Stock si presenta un Genk forse un pò rimaneggiato (tenuto a riposo Vossen e in campo il neo-acquisto Benji De Ceulaer) ma tutt'altro a suo agio nel ruolo della vittima sacrificale.
Sono infatti subito gli ospiti a colpire a freddo lo Sporting con proprio De Ceulaer a ricevere un'intuizione di Buffel e battere Proto con l'aiuto del palo. Il detto 'non tutti i mali vengon per nuocere' ha una nuova impersonificazione.
Les Mauves riprendono subito in mano la gara con una corposa reazione.
Biglia e Jovanovic, quest'ultimo in ben tre occasioni, tentano di centrare il bersaglio ma un Koteles in giornata di grazia nega loro il meritato pareggio.
Nel mezzo del forcing Diemerci Mbokani, decisivo in Champions, si fa maledire dall'intero Vanden Stock spedendo a lato da due metri dall'estremo magiaro, graziando ancora una volta il Genk.
Finalmente a pochi minuti dal duplice fischio, l'Anderlecht raccoglie ciò che merita: su conclusione da fuori di Deschacht stavolta Koteles non è perfetto e il bomber serbo può appoggiare in rete.
Rende vana la grande fatica Joseph-Monrose, riportando avanti i suoi nell'ultima sortita del primo tempo, su un bel traversone dalla destra.
Corre ai ripari Van den Brom, modificando offensivamente l'undici sul rettangolo, con l'entrata di Iakovenko e Bruno a rilevare Kljestan e il terzino destro Odoi.
Le sostituzioni danno subito i suoi frutti e i padroni di casa impattano con il piattone all'altezza del dischetto di Bruno su suggerimento proprio di Iakovenko (51').
La successiva mezz'ora è un monologo bianco-malva, tanto netto quanto inefficace.
E' quindi parità al fischio finale, risultato che scontenta entrambe le parti: l'Anderlecht, perchè è ora staccato dalla capolista Brugge di quattro lunghezze e il Genk, incapace di capitalizzare il doppio vantaggio e costretto a condividere con altre tre compagini la quarta piazza dela graduatoria.
Formazioni
Anderlecht: 4-4-2 (Proto; Deschacht, Wasilewski, Kouyate, Odoi; Biglia, Kljestan, Gillet, Kanu; Jovanovic, Mbokani)
sostituzioni: Iakovenko per Kljestan - 46'
Bruno per Odoi - 46'
Safari per Deschacht - 75'
Genk: 4-4-2 (Koteles; Hamalainen, Koulibaly, Nadosn, Fernandez; Masika, Hyland, Gorius, Buffel; De Ceulaer, Joseph-Monrose)
sostituzioni: Kumordzi per Masika - 59'
Nwanganga per De Ceulaer - 73'
Walsh per Fernandez - 91'
Giornata 6
sab | 01/09/12 | Mechelen | 0 - 2 | Beerschot (Ojo 16' , Losada 90') | ||
Sporting Charleroi | 1 - 1 | Gent (Contè 47' (G) - Bojovic 78') | ||||
Zulte-Waregem | 2 - 4 | Mons (Monteyne, Nong(2), Matthys - Leye, Hynostroza) | ||||
Lierse | 1 - 1 | OH Leuven (Hazurov 45' - Pouga 94' OHL) | ||||
Waasland-Beveren | 2 - 0 | Cercle Brugge (Badash 70' , Ladriere 89') | ||||
dom | 02/09/12 | Club Brugge | 4 - 2 | Standard Liège (Bacca(2), Refaelov,Tchitè - Gonzàlez,Biton) | ||
Anderlecht | 2 - 2 | Genk (Jovanovic, Bruno - De Ceulaer,Joseph-Monrose) | ||||
Lokeren | 0 - 1 | Kortrijk (Zukanovic 58') |
Classifica
Club Brugge 16
Anderlecht 12
Gent 11
Standard Liegi; Zulte-Waregem; Gent; Kortrijk 10
Mons 8
Lierse; Lokeren; Beerschot; OH Lueven 7
Mechelen 5
Waasland-Beveren; Charleroi 4
Cercle Brugge 1
sabato 1 settembre 2012
Jupiler pro League / Giornata 5: si fermano Les Mauves, Club Brugge in testa!
Turno di campionato atipico, quello consumatosi nel fine settimana a cavallo tra le gironate di 28 e 29 agosto.
Le big per eccellenza, strizzando l'occhio agli imminenti impegni in campo internazionale, hanno optato per un ampio turn-over dai risultati ambivalenti: fermato a Leuven un Anderlecht con poca gamba e ancor meno killer instinct; vittoriosi gli uomini di Leekens e bravi a far valere la maggior caratura sul Mons in un secondo tempo thrilling.
Si spaia il terzetto di testa, con addirittura la sconfitta dello Zulte alla Cristal Arena a mescolare le carte e permettendo al Genk di rifarsi sotto in chiave pole scudetto.
Bene pure Standard e Gent, ormai stabilmente nelle zone alte mentre è bagarre serrata sul fondo con ben tre scontri diretti riguardanti le ultime della classe.
OH Leuven-Anderlecht
Con l'inaspettata debaclè a Limassol ancora da metabolizzare, Van Den Brom e i suoi fanno visita ad un Oud-Heverlee in cerca di punti e fiducia.
Totale stravolgimento dell'abituale undici di partenza, con ben sette nuovi innesti tra i quali Sasha Iakovenko, il centrale saudita Osama Hawsawi (primo cap per lui) e Thomas Kaminski a guardia dei pali.
Gli inserimenti sembrano, almeno inizialmente, non far rimpiangere i più quotati colleghi: al 9' il piatto dell'ucraino a concludere una triangolazione Canesin-Jovanovic-Iakovenko, sigla l'1-0 per les Mauves.
La convinzione dura circa la ventina di minuti ed è dissolta dal movimento del felineo Ibou, abile ad insaccare dopo essersi sbarazzato della marcatura di Odoi.
Sfruttando il palleggio di Gislason e la rapidità di Ibou la squadra di casa riesce ad imbastire in più di un occasione credibili sortite offensive. Sul finire di tempo la Dea Bendata Choka a non strizza l'occhio a Chuka che in anticipo sulla difesa bianco-malva è poco fortunato nel trovar la porta.
Proseguono i grattacapi per van Den Brom nel corso di una ripresa sorprendentemente di marca OHL.
Il tecnico olandese sositituisce un confuso Odoi con l'esperto Wasilewski ma la retroguardia non cessa di ballare: il neo-entrato Thomas Azevedo segue la scia tracciata dai compagni e crea ulteriore scompiglio.
A pochi istanti dalla sua sostituzione ('68) Ibou scappa sulla sinistra e dal fondo offre un pallone sul quale per poco non giunge in scivolata Chuka: questione di centimetri!
Negli ultimi scampoli di gara gli ospiti arrivano ad un soffio dal vantaggio con Jovanovic.
Una goffa respinta di Bailly su traversone di un fin a quel momento sottotono Canesin, permette all'ex-Liverpool di avventarsi sulla sfera, sparandola però in curva da pochi passi! Non lo rimpiangeranno nel Merseyside.
1-1 e tanti rimpianti in quel di Bruxelles, con ora due lunghezze dai rivali del Bruges.
Mons-Club Brugge
Smaltite le fatiche della soddisfacente uscita europea a Debrecen (0-3 e discorso qualificazione già chiuso), anche i Blauw-Swartz optano per un undici infoltito di riserve nella trasferta a Mons.
La prima emozione degna di nota modifica subito gli equilibri dello scontro: Sapina interrompe fallosamente la corsa di un Mohammed Tchitè lanciato a tutta velocità e lascia i suoi in inferiorità numerica.
Per il centrale francese si tratta della seconda espulsione consecutiva, in quello che pare l'inizio di stagione più tribolato dell'intera carriera.
Il fortino eretto eretto dal Mons regge però per tutto il primo tempo, anche se la sua tenuta è fortemente saggiata dalla guizzante intraprendenza dell'avanti africano.
Nella seconda frazione botta e risposta fulmineo tra i contendenti: al '60 Tchitè scappa in contropiede e realizza su filtrante di Vàzquez con un facile tocco sotto; una manciata di giri d'orologio e risponde Jarju realizzando un penalty generosamente concesso per il contatto Almeback-Nong.
All'80', quando les Dragons sentivano già l'inebriante aroma del punto guadagnato, Vazquez con una deviazione fortunita rendeva imparabile la conclusione di Lestienne e infrangeva le ambizioni di Enzo Scifo e dei suoi.
Infierisce il colombiano Bacca, che a tu-per-tu con Werner lo salta con nonchalance e appoggia nella porta sguarnita.
Testa della classifica in solitaria e onori della critica per George Leekens & co.
Genk-Zulte-Waregem
Hanno coinvolto anche la compagine di Mario Beem le incombenze internazionali di questa settimana. Il 2-1 subito a Lucerna non ha però certo agito da toccasana alla già traballante condizione del Racing.
Avversario nella quinta giornata la rivelazione Zulte che prima di questo turno era in testa assieme alle due regine del calcio belga.
Match piuttosto bivalente: se da una parte è apprezzabile il ritmo e l'impegno da parte dei club di aggiudicarselo, dall'altra si sottolinea lo scarso ordine mentale e perizia nell'incanalare positivamente gli sforzi profusi.
Errore pesante ad inizio gara di Leye che da buona posizione incorna malamente sul fondo un calibrato lancio di Hinostroza.
La contesa si decide a cavallo del minuto 70': Thomas Buffel, ad un passo dal fondo, è abilissimo a stoppare un pallone recapitatogli dalla tre-quarti avversaria dal neo-entrato Joseph-Monrose e ad offrirlo a Gorius per una sorta di rigore in movimento.
Un minuto dopo, con lo Zulte ancora scosso, c'è il raddoppio del gioiellino Vossen che trafigge Bossut e chude i conti.
Genk sugli scudi con Benteke ad sciupare tre nitide occasioni per punire nuovamente gli ospiti e marcare un gap a mio avviso eccessivo.
La mossa della giornata? L'inserimento di un centrato e 'affamato' Joseph-Monrose capace di dar quel tocco di dinamicità che mancava ai suoi nella mediana.
Tre punti fondamentali per il Genk, rientrato così in ottica titolo e sconfitta per uno Zulte ridimensionato.
Standard Liegi-Mechelen
Interessante incontro tra i liegini, reduci dal travolgente successo nel derby vallone contro i cugini del Chareloi e les Malinois, desiderosi di centrare un piazzamento che li riporti nelle competizioni europee, nelle quali il ruolo da protagonista appartiene ad un passato ormai sbiadito.
Ospiti presentatisi al Maurice Dufrasne con un ordinario 4-5-1 tutto stamina e quantità, settato su lancio lungo e susseguente contropiede, appena lo svolgimento della gara lo renda possibile.
Da corner il primo credibile attentato alla parità a reti inviolate: Sejas sfrutta bene la battuta di Gonzalez, ma il palo salva Renard dalla capitolazione.
Alcuni minuti più tardi cambia poco il contesto ma con lo stesso infausto epilogo.
Scodella in mezzo il colombiano. Sul pallone s'avventa con vigoria van Damme ma la sfera termina mestamente a pochi centimetri dal palo.
Positivo anche il movimento offensivo dell'attacco giallorosso ma l'impegno di Cordaro ed Enevoldsen non è premiato dalla sorte.
Partono bene gli ospiti e nei primi 10' mettono alle corde l'avversario, sfiorando in tre occasioni il bersaglio grosso.
Sblocca però il risultato Buyens(Standard) con un facile tap-in una sua conclusione su colpo di tacco, respinta dal portiere.
Minuto 57: Bizet, tentando di impostare il gioco per i suoi, si fa scippare il pallone dallo stesso Buyens, rapido nel lanciare Ezekiel che, indistrubato, può solo freddare Renard.
Cala il sipario Nacho Gonzalez dagli undici metri (64').
Due minuti più tardi goal della bandiera per il Mechelen col danese Junker a spizzare in rete il traversone di Chen Xavier.
Timida la reazione giallorossa e risoltasi con la pleonastica realizzazione di Thomas Enevoldsen a pochi spiccioli dalla fine delle ostilità.
Continua a volare lo Standard, issatosi ora ad un ottimo terzo posto in concomitanza.
Gent-Lokeren
Match potenzialmente incerto tra due compagini che hanno finora ben figurato, risarcendo la fiducia dei supporters, ha confermato anche in atto le previsioni della vigilia.
Partenza a marce alte del Lokeren, con ancora nelle gambe il ritmo gara della vittoria in settimana sul Viktoria Pilzen, e immediato vantaggio: al 2' Taravel su azione da calcio d'angolo, si avvita indisturbato e firma la sua prima rete stagionale.
La banda di Trond Sollied, che ha invece salutato l'Europa già un turno addietro, con le tremende sconfitte inflittegli dal Videoton, si trova già a dover inseguire.
Rincorsa resa molto più complicata dall'ennesimo colpo di testa (figurato) di Rodgers Kola, spedito in anticipo negli spogliatoi per un intervento da tergo su un avversario. Probabile sanzione per lui con annessa lavata di capo.
I Bufali reagiscono con veemenza e la loro carica incomincia col rigore trasformato da Thijs al 29': spiazzato sapientemente Barry.
Rimonta completata allo scoccare dell'ora di gioco con Bruls a gonfiare la rete su assist di Van der Bruggen.
Per un Lokeren incapace di sfruttare la superiorità numerica sul rettangolo verde, non è però ancora il tempo di gettare la spugna.
Sfortunatamente, dove arrivano le gambe e l'intraprendenza, è la malasorte a mettersi di traverso: due legni colpiti sul finire del match (entrambi su iniziativa del subentrato Mokulu Tembe) salvaguardano il risultato.
Prosegue quindi la vittoriosa marcia dei gandesi, giunti ora a quota 10 punti.
Gli altri incontri della Giornata sono:
Cercle Brugge-Lierse: 0-3 (Bourabia 56', 88' - Menga 81')
Kortrijk-Waasland Beveren: 2-1 (Mitrovic 23' , Pavlovic 25' (K) - Alves da Silva Nieto 57' )
Beerschot-Charleroi: 2-0 (Losada 43' , Wuytens 91')
Giornata 5
Classifica
Club Brugge 13
Anderlecht 11
Standard Liegi; Zulte-Waregem; Gent 10
Genk 9
Lokeren; Kortrijk 7
Lierse; OH Leuven 6
Mechelen; Mons 5
Beerschot 4
Charleroi 3
Waasland-Beveren; Cercle Brugge 1
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